
In questo articolo del nostro blog ispirato alla moda e ai cavalli oggi vi proponiamo una campagna che racconta del binomio, tra questi due mondi, sempre più stretto ed emozionante.
Ad accogliere la magia come tradizione vuole, è un castello: il Castello di Chantilly. Situato a Nord della Francia, nell’omonima cittadina francese, il Castello di Chantilly dopo essere stato semidistrutto durante la Rivoluzione Francese, venne donato al penultimo figlio del Re Luigi Filippo, il duca d’Aumale, Enrico d’Orléans.
E’ proprio per desiderio di quest’ultimo che la struttura viene ricostruita e riportata al suo splendore. Oggi, al suo interno è possibile ammirare opere dei più grandi artisti pittorici come: Raffaello, Botticelli, Delacroix e Géricault.
La scelta di Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa della maison Dior dal 2016, non è casuale.
Il castello ospita un grande spazio dedicato al cavallo. Il duca d’Aumale amante dell’arte equestre e dell’animale in sé, fece costruire una struttura, denominata per l’appunto Grandes Ecuries, che potesse ospitare all’incirca 240 cavalli. Dopo i suoi lunghi soggiorni per questioni diplomatiche, al suo rientro era sempre pronto a rinnovare le grandi scuderie.
Nel 1830 oltre ad una ristrutturazione, diede vita all’Ippodromo che in soli 4 anni vide cominciare le prime battute di gare. Una decina di anni più tardi, nel 1843 venne istituito il Prix de Diane: la più grande corsa dei puledri del mondo. Oggi è uno degli eventi must della stagione equestre e di moda, sebbene non c’è un vero dresscode, nell’invito è consigliata l’eleganza.
Nella primavera del 1897 il duca morì e nel suo testamento espresse chiaramente la volontà di lasciare il castello e la sua proprietà all’Institut de France con l’obbligo di aprirvi all’interno un Museo e che nessuna opera potesse mai essere spostata: i capolavori conservati a Chantilly così come l’enorme biblioteca sono sempre visibili, eccetto per motivi di restauro.
A giugno 2013 è stato inaugurato all’interno del Castello di Chantilly il Museo del Cavallo, un museo d’arte e un museo etnologico che ha come obiettivo quello di raccontare la naturale relazione tra l’uomo e l’amato cavallo, anche questo un desiderio dell’anima equestre del duca.
Prima donna direttrice creativa della casa di moda Dior, ottiene l’incarico nel 2016 e da quel momento stravolge con rispetto e maestria l’immagine della maison.
Riportare le donne al centro della società, emanciparle e renderle consapevoli del loro potenziale è tutto ciò che emerge dai suoi abiti, dalle sue collezioni e, ovviamente, dalle sfilate. L’insolenza di fare sempre qualcosa che rompa con la tradizione ma allo stesso tempo non dimenticare da dove si è partiti fa delle sue creazioni un concentrato di tradizione e innovazione.
La grinta di una contemporaneità dirompente e la tradizione si traducono nella Cruise 2019 diretta da Maria Grazia Chiuri con la presenza di modelle nelle vesti delle escaramuzas. Abili cavallerizze messicane che hanno rivendicato i loro diritti per partecipare ad uno degli eventi più importanti del loro Paese: i rodeo.
La loro capacità e disinvoltura nel montare a cavallo con una sella apposita per le loro grandi gonne, esprime forza e determinazione: caratteristiche della donna Dior, e più in generale della donna contemporanea. Trucco appena accennato, una lunga ponytail e lo sguardo romantico portano chi le osserva a sognare il folclore del Messico.
Sotto una pioggia finta, otto escaramuzas con un grande cappello aprono la sfilata. Sin dai primi galoppi emerge la loro bravura nell’eseguire quella che è una vera e propria danza.
A seguire capispalla dal taglio maschile, gonne molto ampie, cinture di pelle e l’immancabile pizzo Chantilly si muovono attorno e affianco agli otto splendidi cavalli grigi scelti. L’atmosfera di forza e bellezza creata dalla Chiuri grazie alla presenza dei cavalli così impetuosi ma allo stesso tempo eleganti rilanciano l’iconica saddle di Dior.
La storia tra l’equitazione e la moda continua e da questa sfilata ne usciamo tutti con una consapevolezza in più: tutti adorano l’ideale di donna Dior, se poi è anche una amazzone non c’è scampo!
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Di seguito tutte le fonti del nostro articolo
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Laureata in Filologia Moderna presso l’Università di Pavia, ho l’occasione di lavorare nello showroom milanese di “Re” Giorgio Armani e di respirare quella moda che fa davvero sognare ogni donna. In seguito mi trasferisco a Berlino, dove lavoro in un’agenzia di comunicazione, e infine in Puglia per insegnare lettere e per inseguire una grande passione: l’equitazione.
Esperta di Marketing e Comunicazione, conseguo la Laurea in Giurisprudenza e l’abilitazione alla professione forense che abbandono per diventare consulente di marketing territoriale per diverse aziende ed Enti locali. Mi appassiono all’equitazione dopo essere stata folgorata da una sfilata di moda ispirata allo stile equestre e da allora il mio obiettivo è montare a cavallo ogni giorno.