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Mentalità vincente a cavallo

Tempo di lettura: 9 minuti

Dieci consigli per montare a cavallo senza condizionamenti mentali.

In occasione di Fiera Cavalli di Verona abbiamo avuto l’occasione di chiacchierare con la psicologa degli atleti più forti che la FISE possa vantare: Elena Giulia Montorsi, autrice di diversi manuali di psicologia dello sport tra cui “Mentalità Vincente”. Un approccio innovativo alla prestazione ottimale negli Sport Equestri” e “Psicologia e Pedagogia per gli Sport Equestri. Manuale teorico pratico per Istruttori e Tecnici di Equitazione”.

Ospiti dello Stand Horse & Green, ci siamo concesse una piacevole conversazione con la Dott.ssa Montorsi per raccogliere da lei i migliori consigli per montare a cavallo nel modo più libero possibile, sicure di restituire alle nostre lettrici delle tips utili per godere appieno dei momenti di condivisione con i propri cavalli.

Ti presentiamo Elena Giulia Montorsi: psicologa dello sport.

Prima di ogni cosa Elena Giulia Montorsi è un’amazzone, amante dei cavalli, membro honoris causa della nostra Community di Donne e Cavalli.

Elena inizia a montare a cavallo da piccolissima in quanto la sua famiglia monta a cavallo da due generazioni e suo papà è stato lo sponsor di Arnaldo Bologni tant’è che quando May Day nel 1994 ha vinto il gran premio a Piazza di Siena, lei era lì.

Crescendo, si laurea a piena voti in Psicologia Clinica presso l’Università di Pavia, nel 2007 frequenta il Master in Psicologia dello Sport e poi si trasferisce negli Stati Uniti per approfondire gli studi sulla Psicologia Sportiva.

Nel 2014 è stata chiamata dalla FISE per seguire le squadre di Dressage, Completo, Paradressage, Volteggio e Reining ai Campionati Europei e agli WEG in Normandia e di nuovo nel 2015 e nel 2016 in cui ha seguito gli atleti alle Olimpiadi di Rio per il Team Australiano.

Ti presentiamo Elena Giulia Montorsi: psicologa dello sport.

Prima di ogni cosa Elena Giulia Montorsi è un’amazzone, amante dei cavalli, membro honoris causa della nostra Community di Donne e Cavalli.

Elena inizia a montare a cavallo da piccolissima in quanto la sua famiglia monta a cavallo da due generazioni e suo papà è stato lo sponsor di Arnaldo Bologni tant’è che quando May Day nel 1994 ha vinto il gran premio a Piazza di Siena, lei era lì.

Crescendo, si laurea a piena voti in Psicologia Clinica presso l’Università di Pavia, nel 2007 frequenta il Master in Psicologia dello Sport e poi si trasferisce negli Stati Uniti per approfondire gli studi sulla Psicologia Sportiva.

Nel 2014 è stata chiamata dalla FISE per seguire le squadre di Dressage, Completo, Paradressage, Volteggio e Reining ai Campionati Europei e agli WEG in Normandia e di nuovo nel 2015 e nel 2016 in cui ha seguito gli atleti alle Olimpiadi di Rio per il Team Australiano.

I dieci migliori consigli per montare a cavallo secondo E.G.M.

“Nello sport equestre, specialità che si pratica attraverso la fusione tra due esseri viventi – dei quali uno, il cavallo, percepisce certamente con grande intensità il nostro stato d’animo – la gestione dell’emotività rappresenta la marcia in più”

(cit. E.G.M.)

Mentalità Vincente

Leggendo il suo Libro “Mentalità Vincente” abbiamo estrapolato dieci pratiche da osservare per gestire al meglio le emozioni in sella e raggiungere la massima intesa con il proprio cavallo.

1. Siamo quello che pensiamo.

La cosa più importante in assoluto è parlare e parlarsi sempre correttamente, evitando di usare la negazione “non”: non devo aver paura, non devo abbassare lo sguardo, non devo tirare. Le menti vincenti non usano queste frasi, vedono la difficoltà e trovano la soluzione, evitando il non.

“Il nostro cervello funziona in modo un pò particolare. Saperlo usare bene, è difficile, usarne tutte le potenzialità è ancora impossibile, ma la verità è che la maggior parte delle persone non usa neanche quello che potrebbe” (cit. E.G.M.)

Se pensi di essere incapace, effettivamente lo sarai.

“Solo chi ha paura può avere coraggio, ma solo chi ha il coraggio di affrontare il fallimento può vincere” (cit. E.G.M.)

2. L’ansia toglie il respiro e la felicità

Durante lo stato di choking la mente è sopraffatta dall’ansia, aumenta la tensione muscolare, la sudorazione, il respiro si farà affannoso diventando a tratti apnea o tachicardia, crampi muscolari o alle mani, nausea.

Quando la mente entra il loop negativo uscirne in pochi istanti è difficile.

Imparare tecniche corrette di respiro, non solo favorisce il rilassamento muscolare del cavaliere ma di conseguenza del cavallo, facendovi spostare il focus attentivo su un altro elemento, permettendovi di allontanarvi dai pensieri negativi e vorticosi.

2. L’ansia toglie il respiro e la felicità

Durante lo stato di choking la mente è sopraffatta dall’ansia, aumenta la tensione muscolare, la sudorazione, il respiro si farà affannoso diventando a tratti apnea o tachicardia, crampi muscolari o alle mani, nausea.

Quando la mente entra il loop negativo uscirne in pochi istanti è difficile.

Imparare tecniche corrette di respiro, non solo favorisce il rilassamento muscolare del cavaliere ma di conseguenza del cavallo, facendovi spostare il focus attentivo su un altro elemento, permettendovi di allontanarvi dai pensieri negativi e vorticosi.

3. Scegli sempre l’ottimismo

Soccombere dinanzi all’impotenza, dopo qualche tentativo andato male, è la via diretta verso la sconfitta. Il modo per rinunciare ad un’attività che potenzialmente può renderti felice, come montare a cavallo, solo perché non si ha la volontà di provarci, non è la mentalità di un vincente.

Coltivare un atteggiamento ottimista può richiedere pratica e consapevolezza, ma i benefici che ne derivano possono avere un impatto significativo per chi pratica equitazione.

4. Accetta la realtà

“Solo nel momento in cui accetti la realtà, essa ti verrà in aiuto” (cit. E.G.M.)

L’ottimista realista tende a pensare che le cose negative accadano perché la vita è fatta di cose belle e brutte, vede i disagi per quelli che sono, non ne farà mai una questione personale, percepisce i problemi in modo Aristotelico: “Se ho una soluzione non mi devo preoccupare, se non ce l’ho non devo preoccuparmi altrimenti non la risolvo mai!”.

Se vuoi qualche consiglio sul mindset equestre contattaci via Instagram Direct.

5. Apprezzati

Ognuno di noi ha un talento nell’equitazione ma dobbiamo essere disposti a credere in noi perché questo porterà alla costruzione di un senso di autoefficacia.

C’è un’enorme differenza tra autostima ed autoefficacia: la prima riguarda chi penso di essere e cosa mi piace di me stesso, la seconda è la credenza che ho rispetto a ciò che sono in grado di fare in diverse situazioni con le capacità che sono convinto di possedere.

E poi c’è l’Other Efficacy, ovvero l’efficacia dell’altro.

Nell’equitazione non siamo soli e quindi oltre ad apprezzarsi e a fidarsi delle proprie capacità dobbiamo fidarci del nostro partner: il nostro cavallo.
In uno sport di coppia se non ci si fida dell’altro non abbiamo grandi possibilità di progredire ed evolvere.

“Ogni amazzone e cavaliere deve avere un alto grado di fiducia sulle abilità del proprio cavallo, questo non riguarda solo la conoscenza del livello di impegno del loro cavallo o del livello fatica che sta facendo, ma anche della sicurezza dell’impegno che lui metterà in atto durante la performance” (cit. E.G.M.)

6. Non si vive di solo talento

“Avere talento significa essere tenuti in palmo di mano quando si vince e dimenticati quando si cade” (cit. E.G.M.)

Il talento è dunque un’arma a doppio taglio che non può bastare, da sola, per farti montare bene a cavallo: solo le amazzoni e i cavalieri che investono nel tempo ed hanno la testa di lavorare duramente con sacrificio, potranno avere risultati unici e duraturi.

7. Allena le sinapsi

L’equitazione è cresciuta al punto in cui oggi servono scatto, velocità, intraprendenza, coraggio, conoscenza e ambizione oltre ai classici buon senso, dedizione, forte determinazione e allenamento.

I materiali si sono sviluppati per rendere il lavoro degli atleti più facile, ma la facilità ha comportato una maggiore velocità che ha imposto agli atleti a dover essere mentalmente automatici ed a ragionare in centesimi di secondo.

Per riuscire bisogna velocizzare le sinapsi: un processo di allenamento mentale che va portato avanti costantemente attraverso l’insegnamento e il training di alcuni esercizi mentali quali la respirazione, la consapevolezza e la visualizzazione.

8. Cerca lo stato di flow

Lo stato di flusso, coniato dallo psicologo Mihály Csíkszentmihályi, rappresenta un’esperienza di completa immersione e coinvolgimento in un’attività.

Durante questo stato, una persona sperimenta un profondo senso di concentrazione e appagante focalizzazione, perdendo la percezione del tempo e delle distrazioni esterne. Caratterizzato da un mix di eccitazione e coinvolgimento totale, lo stato di flusso si verifica quando la sfida dell’attività è bilanciata dalle abilità della persona coinvolta.

In altre parole, l’attività non deve essere troppo facile (rischiando di generare noia) né troppo difficile (rischiando di generare ansia), ma deve essere adeguatamente adattata alle competenze dell’individuo.

Stato di flow

“Entrare in stato di flow significa essere concentrati, avere la capacità di sentire il cavallo e controllare ogni azione in modo capillare e automatico (…) Mente e corpo arriveranno ad essere fusi fino a non sentire la fatica, percepirete quella sensazione di benessere che vi farà rendere conto di aver svolto il percorso, il tracciato o l’esercizio esattamente come lo volevate voi” (cit. E.G.M.)

9. Non mollare mai

“La resilienza è l’abilità di superare le avversità, di affrontare i fattori di rischio, di rialzarsi dopo una crisi più forti e più ingegnosi di prima: è l’abilità di superare le ingiustizie della vita senza soccombere” (cit. E.G.M.)

Essere resiliente significa possedere la c.d. durezza mentale, tipica degli atleti vincenti.

Montare a cavallo è una disciplina totalizzante che restituisce a chi la pratica delle emozioni fortissime ma necessita di tenacia e, quindi, di durezza mentale che può essere sviluppata lavorando sulla fiducia in se stessi, sulla concentrazione, sulla motivazione, sulla calma, sul coraggio.

“Ci si aspetta che siano sempre gli altri a credere in noi, ma questa è una grande bugia, la consapevolezza di chi siamo e di cosa possiamo ottenere deve arrivare da dentro” (cit. E.G.M.)

10. Visualizza quindi vinci.

“Provate a chiudere gli occhi e immaginarvi a cavallo: siete in sella e avete le orecchie del cavallo davanti a voi, sentite le natiche e le gambe a contatto con la sella, le redini nelle mani, diventate consapevoli della temperatura, dei colori, delle sensazioni del movimento del corpo del cavallo e di come il vostro corpo muove in base all’andatura” (cit. E.G.M.).

La visualizzazione o imagery è la capacità di immaginare nella propria mente la gara oppure le sequenze di allenamento prima ancora di farle. Può essere paragonata ad una simulazione mentale ed ha come base il rilassamento corporeo.

Imparare a visualizzare vi aiuterà a migliorare le capacità percettive, controllare le risposte emotive, apprendere e perfezionare le abilità motorie, allenare le abilità mentali fino ad elaborare e ripetere le strategie di gara.

“Non sono le medaglie o le vittorie a farvi avere una mentalità vincente, ma la qualità della vita che esprimente tutti i giorni, la volontà di crescere, il coraggio di affrontare questo mondo un pò complicato. Essere dei vincenti significa questo: credere in se stessi con spirito di auto-osservazione, critica, coraggio e consapevolezza”

(cit. E.G.M.)

Si conclude così il libro “Mentalità Vincente” della Dott.ssa Elena Giulia Montorsi, una lettura che ti invitiamo a fare per migliorare il tuo approccio all’equitazione e alla vita in generale.

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Martina Vitale

Laureata in Filologia Moderna presso l’Università di Pavia, ho l’occasione di lavorare nello showroom milanese di “Re” Giorgio Armani e di respirare quella moda che fa davvero sognare ogni donna. In seguito mi trasferisco a Berlino, dove lavoro in un’agenzia di comunicazione, e infine in Puglia per insegnare lettere e per inseguire una grande passione: l’equitazione.

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Ines Pesce

Esperta di Marketing e Comunicazione, conseguo la Laurea in Giurisprudenza e l’abilitazione alla professione forense che abbandono per diventare consulente di marketing territoriale per diverse aziende ed Enti locali. Mi appassiono all’equitazione dopo essere stata folgorata da una sfilata di moda ispirata allo stile equestre e da allora il mio obiettivo è montare a cavallo ogni giorno.

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